Nel panorama della trasformazione digitale italiana, spesso si parla di grandi visioni strategiche e rivoluzioni tecnologiche, e sempre meno di come garantire che le soluzioni implementate funzionino davvero nel quotidiano delle aziende. È proprio su questo terreno che si muove Innovaway, realtà nata a Napoli oltre un quarto di secolo fa e oggi in piena metamorfosi per consolidare la propria identità di service provider capace di operare ben oltre i confini regionali. L'azienda, guidata da Antonio Burinato, attuale direttore generale e con esperienze pregresse in Deloitte e Capgemini, rappresenta un caso emblematico di come la crescita dimensionale debba necessariamente accompagnarsi a una ridefinizione strategica del proprio posizionamento competitivo.
I numeri dell'espansione sono eloquenti: dal 2017 ad oggi la società ha triplicato le proprie dimensioni attraverso crescita organica e quadruplicato quelle complessive includendo le acquisizioni. Questa escalation ha imposto una riflessione profonda sul DNA aziendale, che il management identifica nella cultura del servizio al cliente e nel supporto operativo continuo. "Quando dico cambiar pelle, intendo l'essere diventanti un'azienda in grado non solo di supportare i clienti nell'utilizzo del digitale, ma anche di disegnare le soluzioni, progettarle e realizzarle con loro" conferma Burinato.
Il concetto viene sintetizzato con un'espressione particolarmente efficace: i collaboratori di Innovaway sono definiti "i Blue collar della Digital Transformation", sottolineando come il ruolo vada oltre la progettazione per concentrarsi sulla gestione operativa quotidiana. Questo approccio pragmatico si traduce in un modello di business dove l'integrazione di sistemi è funzionale all'erogazione di servizi continuativi, ribaltando la prospettiva tradizionale di molte società di consulenza IT che tendono a concentrarsi sulla fase progettuale per poi lasciare al cliente la gestione ordinaria.
La distribuzione geografica dell'azienda riflette questa vocazione nazionale: degli 800 dipendenti complessivi, meno della metà opera ancora nella sede storica napoletana, mentre il resto è distribuito tra Milano, Roma e Torino. Un dato significativo rivela come, nonostante la maggiore concentrazione di personale in Campania, meno del 5% dei ricavi provenga dalla regione. A questa struttura italiana si affianca un polo operativo in Albania con un centinaio di risorse, configurando un modello di delivery distribuita che combina il front-end sul territorio nazionale con capacità operative dislocate strategicamente.
Il portafoglio clienti testimonia la credibilità acquisita nei settori più esigenti. Il gruppo Intesa Sanpaolo rappresenta il principale cliente privato, con una relazione così strategica da includere un contratto quinquennale da 44 milioni di euro di minimo garantito. I servizi spaziano dal supporto alle filiali bancarie alle operazioni della banca online Isybank, fino ai servizi BPO per il polo assicurativo e Fideuram. In alcuni ambiti, Innovaway si è posizionata come unico fornitore del gruppo bancario, elemento che costituisce un formidabile biglietto da visita sul mercato. "Abbiamo iniziato l'anno scorso a lavorare con Intesa Sanpaolo anche su un'altro tema un po' sottostimato" spiega il manager, "quello della Quality Assurance, un processo sistematico per garantire che prodotti, servizi e processi soddisfino determinati standard di qualità, sia interni che esterni".
La pubblica amministrazione rappresenta un altro pilastro dell'attività, con circa 25 milioni di euro di servizi erogati. Tra i clienti pubblici figurano l'INPS per lo sviluppo applicativo e progetti complessi come lo strato centrale di governo della telemedicina per Agenas, realizzato in collaborazione con Engineering. L'ingresso nei raggruppamenti temporanei d'impresa ha permesso di aggiudicarsi quattro convenzioni Consip, strumento essenziale per operare stabilmente con la PA: una sulla sanità digitale con Engineering come mandataria, e altre due su System Management e servizi di gestione e manutenzione con TIM capofila.
Non può mancare, per le aziende che si occupano di service integration, l’approccio alla sicurezza. Secondo il direttore generale di Innovaway, l’attenzione si sposta dalla semplice prevenzione alla garanzia di una continuità operativa che trascende la minaccia specifica. Il concetto chiave è la convergenza tra due percorsi un tempo distinti: la cyber security e la resilienza aziendale. "Il tema cyber col tema resilienza sono due percorsi che stanno convergendo," ha spiegato.
La storica strategia di protezione perimetrale, il muro di difesa attorno alla rete aziendale, non è più sufficiente. L’idea che un confine possa bastare per tenere fuori ogni minaccia è obsoleta. "È finito un po' negli ultimi 10 anni. Il tema della protezione perimetrale che ormai è dato come consolidato e non più sufficiente a proteggersi da attacchi cyber," ha aggiunto. L'obiettivo di Innovaway è, quindi, quello di assicurare che l'infrastruttura del cliente, al di là delle minacce, sia capace di assorbire l'impatto e riprendersi rapidamente, garantendo la business continuity. "Cyber protection come garanzia di continuità dell’operation" è la filosofia che guida l'azione dell'azienda, che si concentra sul rafforzare l'infrastruttura per renderla intrinsecamente resiliente. Questa strategia trasforma la cyber security da mero costo di protezione a un investimento fondamentale per la stabilità e l'affidabilità operativa.
Sul fronte dell'intelligenza artificiale, l'approccio è lucidamente pragmatico. Consapevole di non poter competere nello sviluppo di modelli avanzati di machine learning, l'azienda preferisce parlare di Intelligenza Aumentata piuttosto che Artificiale. L'obiettivo è integrare queste tecnologie nel proprio modello di servizio per potenziarlo, concentrandosi sul ritorno dell'investimento e sull'adozione pratica nelle operations aziendali. Come sottolineato dal management, il dibattito su questi temi resta ancora aperto, ma la direzione è chiara: utilizzare l'IA per ottimizzare i costi e liberare risorse umane da attività ripetitive, permettendo loro di dedicarsi a componenti più qualificate e orientate alla relazione con il cliente.
Le partnership tecnologiche costituiscono un elemento cruciale della strategia. Pur mantenendo un atteggiamento agnostico rispetto alle piattaforme cloud e lavorando con quelle scelte dai clienti, Innovaway ha stretto alleanze strategiche con fornitori che rafforzano la propria offerta. HCL Software ha riconosciuto l'azienda come miglior partner europeo di servizi gestiti, mentre collaborazioni con OpenText, Rubrik per la sicurezza dei backup (utilizzata anche con Regione Lombardia) e Huawei per la fornitura di apparati digitali alle università tramite convenzione CRUI, testimoniano la capacità di presidiare ambiti tecnologici complementari.
L'ambizione per il medio periodo è raggiungere i 100 milioni di euro di fatturato, un obiettivo che richiede una crescita organica meno dipendente dall'intensità di manodopera grazie all'adozione tecnologica. "L'indice di frammentazione del mercato italiano in ambito IT è ancora abbastanza elevato, quindi c'è ancora spazio per dei consolidamenti, anche se alcuni che sono avvenuti in passato cominciano a dare segni di difficoltà. Non basta più l'aggregazione, bisogna avere un chiaro DNA, una chiara presenza nell'azienda. Quindi il grosso lavoro che noi abbiamo fatto nel piano industriale è quello di sottolineare, rimarcare, mettere in grassetto".
La strategia di acquisizioni non segue quella che Burinato descrive come "collezione di figurine", ma mira a integrare competenze specifiche che rafforzino il posizionamento distintivo. Il manager riassume la filosofia aziendale con una formulazione semplice ma diretta: "fare una cosa e farla sempre meglio". In un mercato che spesso privilegia l'ampiezza dell'offerta rispetto alla profondità delle competenze, questa scelta di focalizzazione rappresenta una scommessa sulla specializzazione come fattore competitivo sul lungo periodo.