Innovaway: Agenti AI per gestire le infrastrutture IT

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Azienda Banca
Nov 2025

Agenti AI per migliorare l’osservabilità dei processi e delle infrastrutture e arrivare a un sistema di self healing per l’IT bancario. Innovaway si prepara a strutturare casi concreti per l'integrazione dell'Agentic AI in tre ambiti strategici.

«Il primo – racconta Antonio Burinato, Direttore Generale di Innovaway – riguarda l'observability dei sistemi, un'evoluzione dell'attuale monitoraggio dei processi, tipicamente a silos, a una capacità predittiva end-to-end: gli agenti AI possono collegare automaticamente le performance nelle infrastrutture e negli ecosistemi applicativi ai processi, identificando colli di bottiglia e anomali nelle prestazionali prima che impattino sulla business continuity e sui clienti».

Gestione proattiva degli incidenti

Il secondo ambito è il supporto a un approccio “prevention and act”, dove gli agenti AI abilitano una gestione proattiva degli incidenti.

Analizzando pattern storici, metriche real-time e correlazioni cross-sistema, l'AI può prevedere per esempio potenziali failure nei sistemi di pagamento istantaneo, blocchi nelle procedure KYC/AML o saturazione delle risorse durante i momenti di picco, attivando automaticamente azioni correttive prima che i problemi si manifestino.

L’agentic AI per la gestione operativa

Il terzo ambito “riguarda l’Agentic AI, che può migliorare anche la gestione operativa su fonti aperte non strutturate, elaborando e contestualizzando informazioni, «per esempio da log applicativi, ticket di incident management o documentazioni in continua evoluzione – per estrarre insight e accelerare decisioni e interventi», prosegue Burinato.

Resta centrale la supervisione umana

Un percorso, quello di Innovaway, che prevede soluzioni con l’orchestrazione di più agenti AI specializzati, che collaborano per completare e verificare compiti complessi, superando i limiti di un singolo modello AI e creando sistemi più potenti, scalabili ed efficienti per applicazioni e workflow anche molto articolati e interconnessi.

Il tutto senza mai prescindere dalla supervisione e decisione umana.

«Questo sviluppo – continua Burinato – prenderà il via nel 2026, per rispondere alla crescente complessità infrastrutturale delle imprese legata alla digital transformation degli ultimi anni - ambienti multi-cloud ibridi, volumi di dati in costante aumento, vincoli normativi e sempre maggiore esposizione agli attacchi di cyber security - che si accompagna anche alla necessità di tempi di risposta sempre più rapidi».

Da un modello “Break-Fix” a una strategia di “Predict and Prevent”

«Per decenni, il mondo dei servizi IT è stato dominato da un paradigma reattivo, noto come "Break-Fix” – prosegue Burinato. Un modello basato su ticket, flussi di lavoro frammentati e conseguente frustrazione degli utenti, dove il successo si misurava sulla velocità di risoluzione di un problema già manifesto. Oggi, questo approccio non è solo inefficiente ma è diventato un freno al business. E la risposta a questa sfida arriva dalla tecnologia».

Di fatto, le banche devono passare dalla reazione alla previsione e prevenzione e anticipare e risolvere così i possibili problemi prima che abbiano un impatto sull’utente finale, grazie all’automazione guidata dall’AI.

«L'approccio realmente trasformativo consiste nell'usare piattaforme progettate nativamente con l’Agentic AI al centro – sottolinea Burinato. Come confermano analisti come Gartner e McKinsey, gli "Agenti AI" sono la prossima frontiera: sistemi capaci di eseguire compiti complessi multi-step senza supervisione umana diretta. Applicata alla gestione dei servizi IT, l'Agentic AI non si limita a suggerire una soluzione: la esegue. Questo permette la creazione di veri ecosistemi "Self-Healing" ovvero auto-riparanti».

I vantaggi

Gli Agenti AI consentono alle banche di ottenere benefici significativi su più fronti. In primo luogo, l'ottimizzazione dei costi operativi (TCO) attraverso la riduzione dell'intervento manuale, aspetto prioritario per le funzioni finance.

L'introduzione dell'AI genera però impatti più ampi: dalla diminuzione dei tempi di inattività all'incremento dell'efficienza operativa, grazie all'automazione delle attività di routine e alla risoluzione proattiva delle criticità.

«Le banche possono così compiere un salto qualitativo anche sul fronte compliance, raggiungendo nuovi standard di resilienza e adattabilità – conclude Burinato. L'infrastruttura informatica diventa infatti più robusta e reattiva, capace di gestire automaticamente eventuali criticità senza interruzioni di servizio, in linea con quanto richiesto, ad esempio, dal regolamento DORA».


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